lunedì 9 gennaio 2017

Il colore selvaggio

Step 23:

Nel pensiero di Lévi-Strauss, massimo teorico dello strutturalismo applicato agli studi antropologici, le strutture profonde e universali del pensiero umano, possono essere rappresentati secondo una logica binaria secondo un sistema bipolare di opposizioni.
In base a tale presupposto, Lèvi-Strauss ha indagato alcuni temi nodali tra i quali il pensiero mitico, inteso come correlazione tra individuo, struttura ed ecosistema.
Il colore, appartenente alla natura, è il «primo livello di articolazione» che forma la base di un secondo livello che è quello della creazione artistica vera e propria.
Prendendo in esame il color marrone sabbia chiaro e collegandolo alla sua dimensione primitiva, non si può non pensare alla sabbia e al suo aspetto di infinito, di eternità e di estrema plasmabilità.
Il mito per eccellenza che maggiormente ricorre nei popoli antichi è quello riguardante il mito cosmologico, la creazione del mondo.
E proprio in questa categoria la sabbia è l’elemento naturale, assieme all’acqua, che rende possibile l’impossibile: la creazione della moltitudine degli esseri che popolano il mondo.
Infatti si può notare come, indipendentemente dell’area geografica, il soggetto sia identicamente la sabbia.  
Nelle popolazioni degli Zingari, popolo nomade che dall’India raggiunse l’Europa, si tramandava oralmente il mito del “diavolo imbroglione” che narra come Dio creò il mondo proprio grazie alla sabbia.
Invece tra gli Antichi Greci, ne il mito de “il vecchio Uomo-Coyote”, viene vista la creazione grazie a tre uccelli che raccolsero dal mare la sabbia per donarla all’Uomo-Coyote, con quale plasmò il mondo.

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